Mutuo negato a quasi un divorziato su due

  In Italia 610mila divorziati stanno ancora pagando le rate del mutuo ottenuto per comprare il tetto coniugale.
Dopo la fine del matrimonio, più della metà dei separati prova a chiedere un nuovo mutuo alle banche (46,2%), ma quasi la metà di loro si vede negare la concessione.

Queste le prime indicazioni che emergono da un'indagine condotta per Immobiliare.it dall’Istituto di ricerca Demoskopea (che ha intervistato un campione rappresentativo dei circa 2.700.000 divorziati e separati italiani per evidenziare le conseguenze che una separazione ha sull’economia personale, con un’attenzione particolare all’argomento casa.

Il 42,2% dei divorziati ha denunciato una condizione economica peggiorata dopo la separazione, soprattutto durante il primo anno (45,3%).

Proprio l’impossibilità di far fronte alle spese di una nuova casa spiegano come mai, nei primi dodici mesi successivi alla fine del matrimonio, il 57,8% dei separati dichiari di abitare ancora sotto il tetto coniugale.

Il campione di chi, sia pure separato, vive ancora nella casa matrimoniale sia equamente suddiviso tra uomini (51,5%) e donne (48,5%), segno che la crisi costringe molte coppie ad accettare la condizione di separati in casa, in attesa di trovare una soluzione alternativa, sostenibile economicamente.

Quando la coppia scoppia, la soluzione abitativa preferita è quella dell’affitto di un’altra casa (26,6% dei separati da meno di un anno).

Ma è importante evidenziare come addirittura il 10,9% dei separati sia costretto a tornare a vivere nella casa dei propri genitori.

Questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne visto che, nell’uno come nell’altro caso, la percentuale di quelli che tornano in casa coi genitori è identica.
Notizia del : 16-02-2014

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