Locazione inquilini extracomunitari

Spesso, sui giornali e in tv leggiamo e ascoltiamo parole come “profughi”, “rifugiati”, “migranti” e “richiedenti asilo”. Si tratta parole usate come sinonimi o comunque termini sovrapponibili: indicano, in realtà, situazioni tra loro legate, ma non coincidenti.
Tuttavia, prescindendo dagli aspetti giuridici internazionali, sull'argomento in esame è importante soffermarsi sul termine “clandestino”. Questa parola si è diffusa nell'uso comune dopo essere apparsa in maniera quasi ossessiva sui giornali e nelle dichiarazioni dei politici per indicare lo straniero che entra o soggiorna in un Paese in violazione delle leggi di immigrazione, ma a differenza degli status sopraindicati, il clandestino non corrisponde ad alcuna condizione giuridica.
In Italia il termine clandestino fa riferimento soprattutto ai cosiddetti "overstayers" ossia a tutti quegli stranieri che, entrati nel Paese regolarmente, restano dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno, anche se, in tal caso, il termine esatto è migrante irregolare.

La legalità sulla presenza del conduttore straniero in regola va accertata al momento della stipula del contratto, non potendosi pretendere dal locatore un continuo controllo dell'esistenza di tale requisito nel corso della durata del contratto.

Notizia del : 07-07-2016

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